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Rendicontazione e rischio di GreenWashing

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Rosilde Brizio

Consulente Senior della CSR - Responsabilità Sociale d'Impresa

Combattere il greenwashing

L’aumentata consapevolezza sul cambiamento climatico, e una rinnovata attenzione sui temi della sostenibilità da parte di cittadini e istituzioni, hanno favorito l’adozione di regole e buone pratiche per orientare gli investimenti verso modelli a basso impatto ambientale. Tra questi ci sono ad esempio i criteri ESG (Environmental, Social e Governance), sempre più utilizzati per la valutazione della sostenibilità di imprese e investimenti. 

Tuttavia, la sensibilità su modelli di impatto eco-sostenibili spinge anche molte aziende alla pratica del GreenWashing per risultare appetibili a Stakeholders come consumatori, finanziatori e istituzioni. 

Per evitare di cadere in questa pratica, che risulta essere enormemente controproducente nel lungo periodo, è necessario adottare una rendicontazione trasparente e credibile per tutelare e promuovere la propria reputazione.

Cos’è il GreenWashing

Il GreenWashing è una particolare forma di pratica sleale che consiste nel proporre come eco-compatibili i propri servizi, attività o prodotti, cercando di occultare un impatto in realtà negativo per l’ambiente o di esagerare la componente green.

I metodi più diffusi per “ripulire la propria immagine” sono quelli di esaltare in maniera eccessiva gli effetti a favore dell’ambiente, o aumentare le performance green di un prodotto oltre i livelli reali (ad esempio tramite etichette vaghe o non del tutto veritiere). Il GreenWashing è spesso utilizzato in pubblicità, attraverso cui si cerca di promuovere una immagine ingannevolmente sostenibile, e con la quale un soggetto tenta di attirare l’attenzione e il gradimento degli Stakeholders. In generale, quando le dichiarazioni non corrispondono alla sostanza, si cade nella pratica del Greenwashing o Ambientalismo di Facciata.

Novità in arrivo negli Stati UE

La necessità di una normativa più stringente, e che favorisca la trasparenza, ha portato ad un accordo provvisorio tra Consiglio Ue e Parlamento Europeo lo scorso Giugno per una proposta di aggiornamento della “Direttiva sulla Comunicazione di Informazioni di Carattere non Finanziario” (Direttiva 2014/95/UE, nota anche come NFRD). Se approvata, la proposta di “Direttiva sulle Comunicazioni d’Impresa in materia di Sostenibilità”, (denominata CSRD), dovrebbe andare a sostituire la precedente NFRD.

Gli effetti negativi dell’Ambientalismo di Facciata

Se gli Stakeholders scoprono di essere stati ingannati, l’effetto più immediato può essere quello di perdere Clienti e/o finanziamenti. Ma anche sul lungo termine, i danni all’immagine e alla reputazione possono portare ad una sostanziale perdita di fiducia nell’azienda o nel fondo di investimento. Per questo, la pratica del GreenWashing può risultare estremamente controproducente, e produrre conseguenze ben peggiori rispetto al beneficio che si sperava di ottenere.

Per gli investitori ESG, è importante identificare quelle aziende che realmente supportano un modello di sviluppo sostenibile e green; il rischio di finanziare progetti e imprese in realtà non del tutto green è concreto. Le aziende che forniscono report di sostenibilità e comunicazione di carattere non finanziario, al contrario, risultano essere maggiormente attraenti agli stakeholders.

 

La Rendicontazione come mezzo per non cadere nel GreenWashing

Il GreenWashing è una pratica dettata spesso da una strategia per apparire maggiormente green, ma può anche essere frutto di comportamenti non del tutto consapevoli, come ad esempio un Reporting di Sostenibilità non ottimale.

Fornire ai propri Stakeholders una Rendicontazione di Sostenibilità conforme agli standard internazionali, non solo assicura quella trasparenza all’esterno che risulta essere un pratico biglietto da visita, ma è anche indice di una buona gestione aziendale. Infatti, un’azienda che mostra di aver raggiunto obiettivi in materia di eco-sostenibilità mantenendo, o addirittura migliorando, i propri servizi e prodotti, evidenzia una efficiente governance.

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